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batimetrielagunave:protocolloprocessing [2013/10/31 09:22] alesarrett |
batimetrielagunave:protocolloprocessing [2015/09/11 08:57] (current) |
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a cura di E. Campiani, F. Foglini, A. Kruss e F. Madricardo | a cura di E. Campiani, F. Foglini, A. Kruss e F. Madricardo | ||
- | SCHEMA DELLE FASI DI LAVORO | + | ===== Schema delle fasi di lavoro ===== |
{{:batimetrielagunave:image-1.png?800|}} | {{:batimetrielagunave:image-1.png?800|}} | ||
- | IL SERVER DATI DI ISMAR VENEZIA | + | ===== Il server dati di ISMAR Venezia ===== |
Schema delle principali cartelle di lavoro dedicate ai prodotti del processing dei dati batimetrici. | Schema delle principali cartelle di lavoro dedicate ai prodotti del processing dei dati batimetrici. | ||
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{{:batimetrielagunave:image-2.png?800|}} | {{:batimetrielagunave:image-2.png?800|}} | ||
- | Per realizzare il processing dei dati batimetrici si utilizzerà il software CARIS Hips & Sips 7.1. I progetti CARIS saranno creati nella cartella PROGETTI_CARIS\HDCS_Data e il nome del progetto sarà quello della settimana di acquisizione secondo lo schema 01_WEEK_14052013, 02_WEEK_20052013 ecc. | + | Per realizzare il processing dei dati batimetrici si utilizzerà il software CARIS Hips & Sips 7.1. I progetti CARIS saranno creati nella cartella ''PROGETTI_CARIS\HDCS_Data'' e il nome del progetto sarà quello della settimana di acquisizione secondo lo schema 01_WEEK_14052013, 02_WEEK_20052013 ecc. |
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-3.png?800|}} | ||
I prodotti (immagini, txt, ascii, grid, mosaici di backscatter, shapefile) derivati dal progetto CARIS, sia in fase di preprocessing che in fase di postprocessing, saranno salvati nelle cartelle relative, sempre suddivisi per settimana di acquisizione: | I prodotti (immagini, txt, ascii, grid, mosaici di backscatter, shapefile) derivati dal progetto CARIS, sia in fase di preprocessing che in fase di postprocessing, saranno salvati nelle cartelle relative, sempre suddivisi per settimana di acquisizione: | ||
- | AREEdiLAVORO_shape (la directory conterrà i file .shp dei limiti delle aree rilevate) | ||
- | BACKSCATTER (la directory conterrà i file .txt e .tiff del mosaico backscatter) | ||
- | GRID_daCARIS (la directory conterrà i file .txt e .tiff del basesurface esportati da CARIS, i file .asc esportati da Global Mapper e l’ESRI GRID generato in ARCGIS) | ||
- | NAVIGAZIONE_shape_daCARIS (la directory conterrà i file .shp delle linee di navigazione creati in CARIS) | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-3 | + | * AREEdiLAVORO_shape (la directory conterrà i file .shp dei limiti delle aree rilevate) |
+ | * BACKSCATTER (la directory conterrà i file .txt e .tiff del mosaico backscatter) | ||
+ | * GRID_daCARIS (la directory conterrà i file .txt e .tiff del basesurface esportati da CARIS, i file .asc esportati da Global Mapper e l’ESRI GRID generato in ARCGIS) | ||
+ | * NAVIGAZIONE_shape_daCARIS (la directory conterrà i file .shp delle linee di navigazione creati in CARIS) | ||
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+ | ===== Creare un progetto CARIS per il processing dei dati ===== | ||
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+ | __N.B. Creare progetti CARIS comporta una enorme quantità di spazio disco, è dunque probabile che si debba lavorare in locale perché da server il processing potrebbe risultare lento e discontinuo se la connessione non è abbastanza veloce. In questo caso si copierà, dalla directory dal server ''ACQUIZIONE_LAGUNA\RAW_DATA'' in locale, la cartella della settimana di acquisizione che si deve processare: ad es. 01_WEEK_14052013 che conterrà, suddivisi per giornata di acquisizione, i dati .all da importare in CARIS. Il progetto CARIS si creerà poi, in locale, nella cartella ''C:\CARIS\HIPS(x64)\71\HDCS_Data''. Una volta terminato si ricopierà sul server.__ | ||
- | CREARE UN PROGETTO CARIS PER IL PROCESSING DEI DATI | + | {{:batimetrielagunave:image-4.png?800|}} |
- | N.B. Creare progetti CARIS comporta una enorme quantità di spazio disco, è dunque probabile che si debba lavorare in locale perché da server il processing potrebbe risultare lento e discontinuo se la connessione non è abbastanza veloce. In questo caso si copierà, dalla directory dal server ACQUIZIONE_LAGUNA\RAW_DATA in locale, la cartella della settimana di acquisizione che si deve processare: ad es. 01_WEEK_14052013 che conterrà, suddivisi per giornata di acquisizione, i dati .all da importare in CARIS. Il progetto CARIS si creerà poi, in locale, nella cartella C:\CARIS\HIPS(x64)\71\HDCS_Data. Una volta terminato si ricopierà sul server. | + | |
Da CARIS HIPS and SIPS → File → New → Project si apre il wizard New Project. Se si lavora in locale la cartella dove si salvano i progetti si chiama Default, se non si usa quella bisogna creare la connessione al server o alla directory locale con il tasto destro del mouse sulla finestra della figura sotto, si sceglieranno così la directory e un nome da attribuirgli (in questo caso HDCS_DATA). | Da CARIS HIPS and SIPS → File → New → Project si apre il wizard New Project. Se si lavora in locale la cartella dove si salvano i progetti si chiama Default, se non si usa quella bisogna creare la connessione al server o alla directory locale con il tasto destro del mouse sulla finestra della figura sotto, si sceglieranno così la directory e un nome da attribuirgli (in questo caso HDCS_DATA). | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-4 | + | {{:batimetrielagunave:image-5.png?800|}} |
- | Step 1: con il tasto Add Project creare il progetto dandogli come nome il numero della settimana e la data di inizio (es. 01_WEEK_14052013). Con il tasto Add Vessel caricare il vessel. Si evidenzierà così sotto il nome del progetto appena creato un’icona a forma di nave. Il vessel verrà editato appositamente e sarà contenuto nella cartella VesselConfig (2040, 2040new, LITUS2040new), se si lavora in locale si dovrà copiare dal server. | + | ---- |
- | {{:batimetrielagunave:image-5 | + | Step 1: con il tasto Add Project creare il progetto dandogli come nome il numero della settimana e la data di inizio (es. 01_WEEK_14052013). Con il tasto Add Vessel caricare il vessel. Si evidenzierà così sotto il nome del progetto appena creato un’icona a forma di nave. __Il vessel verrà editato appositamente e sarà contenuto nella cartella VesselConfig (2040, 2040new, LITUS2040new), se si lavora in locale si dovrà copiare dal server.__ |
- | Con il tasto Add Day creare i giorni scegliendo la data (giorno, mese, anno) dal calendario, poi premere INVIO e passare al giorno successivo, così per tutti i giorni di rilievo (i giorni, espressi in calendario giuliano, saranno in realtà cartelle che conterranno le linee acquisite in nave importate in formato Caris). | + | {{:batimetrielagunave:image-6.png?800|}} |
- | Step 2: Description (inserire nome processatore e quanto utile da commentare). Step3: assicurarsi che sia | + | Con il tasto Add Day creare i giorni scegliendo la data (giorno, mese, anno) dal calendario, poi **premere INVIO** e passare al giorno successivo, così per tutti i giorni di rilievo (i giorni, espressi in calendario giuliano, saranno in realtà cartelle che conterranno le linee acquisite in nave importate in formato Caris). |
- | selezionata l’opzione Select UTM zone automatically. Step 4: default. | + | |
+ | {{:batimetrielagunave:image-7.png?800|}} | ||
+ | |||
+ | Step 2: Description (inserire nome processatore e quanto utile da commentare). | ||
+ | |||
+ | Step3: assicurarsi che sia selezionata l’opzione Select UTM zone automatically. | ||
+ | |||
+ | Step 4: default. | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-8.png?800|}} | ||
+ | |||
+ | **Creato il contenitore del progetto, si dovranno ora importare i dati.** | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-6 | ||
- | Creato il contenitore del progetto, si dovranno ora importare i dati. | ||
Da CARIS HIPS and SIPS → File → Import → Conversion Wizard: si aprirà il wizard che permette di importare | Da CARIS HIPS and SIPS → File → Import → Conversion Wizard: si aprirà il wizard che permette di importare | ||
e convertire i dati raw acquisiti in nave. Nello Step 1 si sceglierà il formato SIMRAD. | e convertire i dati raw acquisiti in nave. Nello Step 1 si sceglierà il formato SIMRAD. | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-9.png?800|}} | ||
Lasciare lo Step 2 come in figura. | Lasciare lo Step 2 come in figura. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-7 | + | {{:batimetrielagunave:image-10.png?800|}} |
Nello Step 3, in alto ci dovrà essere scritto RawData e con Select si dovrà andare nella directory dove sono i | Nello Step 3, in alto ci dovrà essere scritto RawData e con Select si dovrà andare nella directory dove sono i | ||
- | dati relativi al giorno di acquisizione che si vuole importare e si dovranno selezionare i file .all. | + | **dati relativi al giorno di acquisizione** che si vuole importare e si dovranno selezionare i file .all. |
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-11.png?800|}} | ||
Step 4: si selezionerà il giorno creato in precedenza; Step 5: in Cordinate Type selezionare Geographic; Step | Step 4: si selezionerà il giorno creato in precedenza; Step 5: in Cordinate Type selezionare Geographic; Step | ||
Line 54: | Line 73: | ||
8: premere Convert per iniziare a convertire i dati raw .all in formato CARIS. | 8: premere Convert per iniziare a convertire i dati raw .all in formato CARIS. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-8 | + | {{:batimetrielagunave:image-12.png?800|}} |
L’operazione di conversione può durare a lungo (minuti o decine di minuti se le linee sono molte e pesanti), | L’operazione di conversione può durare a lungo (minuti o decine di minuti se le linee sono molte e pesanti), | ||
quando questa è completata la finestra del wizard non si chiude ma permette di ricominciare il processo di | quando questa è completata la finestra del wizard non si chiude ma permette di ricominciare il processo di | ||
importazione per i giorni successivi. | importazione per i giorni successivi. | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-13.png?800|}} | ||
Terminato il processo di conversione, si dovrà aprire il progetto: File →Open Project. | Terminato il processo di conversione, si dovrà aprire il progetto: File →Open Project. | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-14.png?800|}} | ||
Nella schermata centrale compariranno una serie di linee blu (Ship Track Lines). | Nella schermata centrale compariranno una serie di linee blu (Ship Track Lines). | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-9 | ||
Le linee vanno selezionate (colore della linea giallo), si procede così al caricamento del file di marea LOAD | Le linee vanno selezionate (colore della linea giallo), si procede così al caricamento del file di marea LOAD | ||
TIDE e al MERGE, entrambi nel menu Process o dalle icone nella barra relativa. Eseguito il MERGE le linee | TIDE e al MERGE, entrambi nel menu Process o dalle icone nella barra relativa. Eseguito il MERGE le linee | ||
appariranno di colore verde. | appariranno di colore verde. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-10 | + | {{:batimetrielagunave:image-15.png?800|}} |
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-16.png?800|}} | ||
+ | |||
+ | ===== Creare un fieldsheet di lavoro ===== | ||
- | CREARE UN FIELDSHEET DI LAVORO | ||
Dal menu Process scegliere New Field Sheet, seguire gli steps del wizard digitando in 1 il nome del Fielsheet | Dal menu Process scegliere New Field Sheet, seguire gli steps del wizard digitando in 1 il nome del Fielsheet | ||
- | e scegliendo la directory in cui salvarlo, in 2 il sistema di coordinate di riferimento e in 3 disegnando con lo | + | e scegliendo la directory in cui salvarlo, in 2 il sistema di coordinate di riferimento e in 3 disegnando con lo strumento apposito l’area di lavoro, comprendendo tutte le linee; in alternativa si possono creare più Field |
- | strumento apposito l’area di lavoro, comprendendo tutte le linee; in alternativa si possono creare più Field | + | |
Sheets per avere aree di lavoro più piccole. | Sheets per avere aree di lavoro più piccole. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-11 | + | {{:batimetrielagunave:image-17.png?800|}} |
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-18.png?800|}} | ||
+ | |||
+ | ===== Creare un base surface ===== | ||
- | CREARE UN BASE SURFACE | ||
Nel tab Layer della finestra Control appariranno le icone dei Field Sheets (01_WEEK e 01_WEEK_SUD) | Nel tab Layer della finestra Control appariranno le icone dei Field Sheets (01_WEEK e 01_WEEK_SUD) | ||
appena creati, posizionare sopra mouse e col tasto destro scegliere New > Base Surface oppure da | appena creati, posizionare sopra mouse e col tasto destro scegliere New > Base Surface oppure da | ||
- | Process> Base Surface>New. | + | Process > Base Surface > New. |
I BaseSurface appena creati si esporteranno subito in BaseSurface_to_ASCII_preproc e si | I BaseSurface appena creati si esporteranno subito in BaseSurface_to_ASCII_preproc e si | ||
- | esporteranno dopo il processing in BaseSurface_to_ASCII_postproc (vedere in ESPORTARE FILE DI | + | esporteranno dopo il processing in BaseSurface_to_ASCII_postproc (vedere in **ESPORTARE FILE DI |
- | TESTO E IMMAGINI DEL BASE SURFACE) | + | TESTO E IMMAGINI DEL BASE SURFACE** **fixme**) |
- | Seguire gli steps del wizard: in 1 dare un nome alla superficie, in 2 selezionare Single e definire la | + | {{:batimetrielagunave:image-19.png?800|}} |
- | risoluzione della superficie che si vuole ottenere 0.5 m, 1m, 2m ecc., in 3 lasciare le opzioni di default. | + | |
+ | Seguire gli steps del wizard: in 1 dare un nome alla superficie, **in 2 selezionare Single e definire la | ||
+ | risoluzione della superficie che si vuole ottenere 0.5 m, 1m, 2m ecc.**, in 3 lasciare le opzioni di default. | ||
CARIS calcolerà la superficie sulla quale si andranno a cancellare, dove possibile, il rumore di acquisizione o | CARIS calcolerà la superficie sulla quale si andranno a cancellare, dove possibile, il rumore di acquisizione o | ||
eventuali spike. Per evidenziare la superficie aggiornare la schermata cliccando sopra con il mouse. | eventuali spike. Per evidenziare la superficie aggiornare la schermata cliccando sopra con il mouse. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-12 | ||
Posizionandosi con il mouse sull’attributo Depth del Base Surface nella finestra delle Properties, | Posizionandosi con il mouse sull’attributo Depth del Base Surface nella finestra delle Properties, | ||
compariranno le proprietà della superficie (figura sotto): si può variare l’esagerazione verticale per | compariranno le proprietà della superficie (figura sotto): si può variare l’esagerazione verticale per | ||
evidenziare meglio la morfologia (nell’esempio Vertical=10). | evidenziare meglio la morfologia (nell’esempio Vertical=10). | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-13 | + | {{:batimetrielagunave:image-20.png?800|}} |
+ | |||
+ | ===== Processing: come usare il subset editor ===== | ||
- | PROCESSING: COME USARE IL SUBSET EDITOR | ||
Il SUBSET EDITOR è lo strumento più semplice e veloce per processare il dato batimetrico all’interno di | Il SUBSET EDITOR è lo strumento più semplice e veloce per processare il dato batimetrico all’interno di | ||
CARIS. Per aprire la barra del Subset Editor cliccare l’icona 1 marcata nella figura sotto oppure dal menu | CARIS. Per aprire la barra del Subset Editor cliccare l’icona 1 marcata nella figura sotto oppure dal menu | ||
- | Tools>Subset editor>Open; con il mouse disegnare sopra alla superficie un rettangolo, si apriranno due | + | Tools > Subset editor > Open; con il mouse disegnare sopra alla superficie un rettangolo, si apriranno due |
finestre, una visione 2D e una visione 3D, in cui comparirà il dato che va caricato con l’icona 2 oppure dal | finestre, una visione 2D e una visione 3D, in cui comparirà il dato che va caricato con l’icona 2 oppure dal | ||
- | menu Tools>Subset editor>Load. | + | menu Tools > Subset editor > Load. |
- | 1 | + | {{:batimetrielagunave:image-21.png?800|}} |
- | 2 | + | Con gli strumenti Select by range o Select by lasso si andrà sulla vista 2D, in cui è rappresentato in sezione il dato batimetrico compreso nella slice gialla del rettangolo disegnato, a cancellare gli spikes e il rumore di acquisizione. |
- | Con gli strumenti Select by range o Select by lasso si andrà sulla vista 2D, in cui è rappresentato in sezione il | ||
- | dato batimetrico compreso nella slice gialla del rettangolo disegnato, a cancellare gli spikes e il rumore di | ||
- | acquisizione. | ||
Spostando il rettangolo sulla superficie, il sistema chiede se si vogliono salvare i cambiamenti, cliccare Sì e | Spostando il rettangolo sulla superficie, il sistema chiede se si vogliono salvare i cambiamenti, cliccare Sì e | ||
procedere a pulire una zona nuova. | procedere a pulire una zona nuova. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-14 | + | {{:batimetrielagunave:image-22.png?800|}} |
- | {{:batimetrielagunave:image-15 | + | ===== Esportare file di testo e immagini del base surface ===== |
- | ESPORTARE FILE DI TESTO E IMMAGINI DEL BASE SURFACE | ||
I BaseSurface appena creati si esporteranno subito in BaseSurface_to_ASCII_preproc e si | I BaseSurface appena creati si esporteranno subito in BaseSurface_to_ASCII_preproc e si | ||
esporteranno, dopo il processing, in BaseSurface_to_ASCII_postproc seguendo lo schema della | esporteranno, dopo il processing, in BaseSurface_to_ASCII_postproc seguendo lo schema della | ||
figura sotto. | figura sotto. | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-23.png?800|}} | ||
Per esportare il Base Surface come file di testo .txt, aprire l’Export wizard da File e seguire i vari | Per esportare il Base Surface come file di testo .txt, aprire l’Export wizard da File e seguire i vari | ||
steps come da figure. | steps come da figure. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-16 | + | {{:batimetrielagunave:image-24.png?800|}} |
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-25-28.png?800|}} | ||
Per esportare il Base Surface come immagine, aprire l’Export wizard da File, scegliere Base surface | Per esportare il Base Surface come immagine, aprire l’Export wizard da File, scegliere Base surface | ||
To Image e seguire i vari steps come da figure. | To Image e seguire i vari steps come da figure. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-17 | + | {{:batimetrielagunave:image-26.png?800|}} |
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-30-33.png?800|}} | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-18 | + | ===== Creare le geobar con il dato di backscatter ===== |
- | CREARE LE GEOBAR CON IL DATO DI BACKSCATTER | ||
Per processare i dati di backscatter si utilizza la Geocoder Engine che ha delle routine ottimizzate per i dati | Per processare i dati di backscatter si utilizza la Geocoder Engine che ha delle routine ottimizzate per i dati | ||
multibeam, come delle correzione automatiche del gain che sono utili per normalizzare i dati da tipi di | multibeam, come delle correzione automatiche del gain che sono utili per normalizzare i dati da tipi di | ||
Line 144: | Line 175: | ||
nel formato di Caris, dopo che si sono applicate tutte le correzioni (navigazione, marea etc.) e dopo che si è | nel formato di Caris, dopo che si sono applicate tutte le correzioni (navigazione, marea etc.) e dopo che si è | ||
fatto il Merge. | fatto il Merge. | ||
- | Per ottenere un buon risultato dal dato di backscatter, in modo da ridurre gli errori di sistema e gli artefatti | + | |
- | legati a morfologia e sedimento, si usa fare la Patch Test Line che si utilizzerà per creare il Beam Pattern | + | Per ottenere un buon risultato dal dato di backscatter, in modo da ridurre gli errori di sistema e gli artefatti legati a morfologia e sedimento, si usa fare la Patch Test Line che si utilizzerà per creare il Beam Pattern Correction File (*.bpt) ovvero la correzione dovuta alla forma particolare del fascio (beam pattern) propria di ogni strumento. |
- | Correction File (*.bpt) ovvero la correzione dovuta alla forma particolare del fascio (beam pattern) propria | + | |
- | di ogni strumento. | + | **Il tentativo di correzione del beam pattern eseguiti sui dati acquisiti nel delta del Po non hanno dato però |
- | Il tentativo di correzione del beam pattern eseguiti sui dati acquisiti nel delta del Po non hanno dato però | + | |
risultati incoraggianti. La GeoBar creata senza la beam pattern correction presenta un’errore di intensità | risultati incoraggianti. La GeoBar creata senza la beam pattern correction presenta un’errore di intensità | ||
in corrispondenza del nadir. Tuttavia quando si applica la beam pattern correction, ottenuta a partire da | in corrispondenza del nadir. Tuttavia quando si applica la beam pattern correction, ottenuta a partire da | ||
una linea eseguita in un tratto pianeggiante in un’area prevalentemente sabbiosa, il risultato non è | una linea eseguita in un tratto pianeggiante in un’area prevalentemente sabbiosa, il risultato non è | ||
soddisfacente: il problema al nadir non c’è più, si distinguono più difficilmente le aree con backscatter | soddisfacente: il problema al nadir non c’è più, si distinguono più difficilmente le aree con backscatter | ||
- | diverso e in compenso si hanno due aree più scure artificiali lungo tutta la GeoBar. | + | diverso e in compenso si hanno due aree più scure artificiali lungo tutta la GeoBar.** |
- | Anche se di seguito si descrive la procedura al punto 1, per il momento si tralascia la correzione del beam | + | |
- | pattern e si procede come al punto 2. | + | **Anche se di seguito si descrive la procedura al punto 1, per il momento si tralascia la correzione del beam |
- | Aprire il Mosaic Editor con l’icona relativa (1), oppure da Tools>Mosaic editor>Open, compariranno due | + | pattern e si procede come al punto 2.** |
+ | |||
+ | Aprire il Mosaic Editor con l’icona relativa (1), oppure da Tools > Mosaic editor > Open, compariranno due | ||
barre di strumenti: il Mosaic Editor e il Beam Pattern. Si aprirà anche il tab Mosaic Editor nella finestra | barre di strumenti: il Mosaic Editor e il Beam Pattern. Si aprirà anche il tab Mosaic Editor nella finestra | ||
Control (riquadro azzurro) dove andranno settati alcuni parametri come in figura. | Control (riquadro azzurro) dove andranno settati alcuni parametri come in figura. | ||
- | 1 – Creare le GeoBar con la Beam pattern Correction | + | ==== 1 – Creare le GeoBar con la Beam pattern Correction ==== |
Selezionare una linea in una zona che sia batimetricamente omogenea, creare la prima GeoBar cliccando | Selezionare una linea in una zona che sia batimetricamente omogenea, creare la prima GeoBar cliccando | ||
l’icona 2 della barra Mosaic Editor. Nel Create GeoBar nominare il file PatchTest_%l_%r (%l aggiunge in | l’icona 2 della barra Mosaic Editor. Nel Create GeoBar nominare il file PatchTest_%l_%r (%l aggiunge in | ||
Line 167: | Line 200: | ||
esterne siano molto rumorose, e il range di intensità. Cliccare Create. | esterne siano molto rumorose, e il range di intensità. Cliccare Create. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-19 | + | {{:batimetrielagunave:image-34.png?800|}} |
- | + | ||
- | 1 | + | |
- | 2 | + | |
- | + | ||
- | AVG Window Size = 300 | + | |
La Patch Test Line GeoBar si caricherà nella schermata e si dovrà selezionare, tenendo premuta la freccia in | La Patch Test Line GeoBar si caricherà nella schermata e si dovrà selezionare, tenendo premuta la freccia in | ||
Line 178: | Line 206: | ||
della barra Beam Pattern (figura sotto) e salvare il file .bpt nella directory del Fiel Sheet su cui si sta | della barra Beam Pattern (figura sotto) e salvare il file .bpt nella directory del Fiel Sheet su cui si sta | ||
lavorando. | lavorando. | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-35.png?800|}} | ||
Nella finestra Control selezionare Beam Pattern Correction e con il browser caricare il file .bpt appena | Nella finestra Control selezionare Beam Pattern Correction e con il browser caricare il file .bpt appena | ||
creato. | creato. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-20 | + | {{:batimetrielagunave:image-36.png?800|}} |
+ | |||
+ | ==== 2 – Creare le GeoBar senza la Beam pattern Correction ==== | ||
- | 2 – Creare le GeoBar senza la Beam pattern Correction | ||
Selezionare tutte o una parte di linee, cliccare sulla prima icona della barra del Mosaic Editor. Nel Create | Selezionare tutte o una parte di linee, cliccare sulla prima icona della barra del Mosaic Editor. Nel Create | ||
GeoBar nominare il file GB01_%l_%r, cliccare Create. | GeoBar nominare il file GB01_%l_%r, cliccare Create. | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-37.png?800|}} | ||
Le GeoBar compariranno nella finestra Control e selezionando Intensity si potrà vedere, nella finestra delle | Le GeoBar compariranno nella finestra Control e selezionando Intensity si potrà vedere, nella finestra delle | ||
Line 194: | Line 227: | ||
invertire l’ordine delle varie linee. | invertire l’ordine delle varie linee. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-21 | + | {{:batimetrielagunave:image-37.png?800|}} |
- | {{:batimetrielagunave:image-22 | + | ===== Creare il mosaico delle geobar ===== |
- | CREARE IL MOSAICO DELLE GEOBAR | ||
Le GeoBar si possono mosaicare con il tasto Create Mosaic della barra Mosaic Editor o andando su Tools > | Le GeoBar si possono mosaicare con il tasto Create Mosaic della barra Mosaic Editor o andando su Tools > | ||
Mosaic Editor > Create Mosaic. | Mosaic Editor > Create Mosaic. | ||
- | Si procede come per la creazione delle GeoBar, ma dato che ogni geobar ha una scala di intensità diversa | + | |
+ | __Si procede come per la creazione delle GeoBar, ma dato che ogni geobar ha una scala di intensità diversa | ||
prima di creare il mosaico usare l’icona “Adjust histogram” (nel riquadro blu in figura) in modo da | prima di creare il mosaico usare l’icona “Adjust histogram” (nel riquadro blu in figura) in modo da | ||
- | uniformare la scala dell’intensità. | + | uniformare la scala dell’intensità.__ |
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-39.png?800|}} | ||
Il mosaico creato comparirà nella finestra Control, all’interno del FieldSheet (per fare il mosaico infatti è | Il mosaico creato comparirà nella finestra Control, all’interno del FieldSheet (per fare il mosaico infatti è | ||
Line 209: | Line 244: | ||
GeoBar, selezionando Intensity, si potranno variare i valori massimo e minimo nella finestra Properties. | GeoBar, selezionando Intensity, si potranno variare i valori massimo e minimo nella finestra Properties. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-23 | + | {{:batimetrielagunave:image-40.png?800|}} |
Uscire dal Mosaic Editor ricliccando l’icona relativa. | Uscire dal Mosaic Editor ricliccando l’icona relativa. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-24 | + | ===== Esportare file di testo e immagini del mosaico ===== |
- | ESPORTARE FILE DI TESTO E IMMAGINI DEL MOSAICO | ||
Le GeoBar e i Mosaici si possono esportare sia come file di testo che come immagini. | Le GeoBar e i Mosaici si possono esportare sia come file di testo che come immagini. | ||
+ | |||
Aprire l’Export wizard da File, scegliere Mosaic To ASCII e seguire i vari steps come da figure. | Aprire l’Export wizard da File, scegliere Mosaic To ASCII e seguire i vari steps come da figure. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-25 | + | {{:batimetrielagunave:image-41.png?800|}} |
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-42-45.png?800|}} | ||
Aprire l’Export wizard da File, scegliere Mosaic To Image e seguire i vari steps come da figure. | Aprire l’Export wizard da File, scegliere Mosaic To Image e seguire i vari steps come da figure. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-26 | + | {{:batimetrielagunave:image-46-49.png?800|}} |
+ | |||
+ | |||
+ | ===== Esportare la navigazione ===== | ||
- | ESPORTARE LA NAVIGAZIONE | ||
Per esportare la navigazione del rilievo multibeam, cioè le tracce delle linee acquisite, si apre l’Export | Per esportare la navigazione del rilievo multibeam, cioè le tracce delle linee acquisite, si apre l’Export | ||
Wizard e si sceglie HIPS to CARIS MAp. Seguire i vari steps come da figure. | Wizard e si sceglie HIPS to CARIS MAp. Seguire i vari steps come da figure. | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-50.png?800|}} | ||
Nello step 2 selezionare il progetto, step 3 come da figura, step 4 selezionare Export Track Lines e scegliere | Nello step 2 selezionare il progetto, step 3 come da figura, step 4 selezionare Export Track Lines e scegliere | ||
SHIPTRACK in Ship Feature Code. | SHIPTRACK in Ship Feature Code. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-27 | + | {{:batimetrielagunave:image-51-53.png?800|}} |
Nello step 5 scegliere la cartella di destinazione, nominare il file (NAV_01_WEEK_first12), in Caris Source | Nello step 5 scegliere la cartella di destinazione, nominare il file (NAV_01_WEEK_first12), in Caris Source | ||
mettere dal menu a tenda Line Name e selezionare First 12 Characters. In questo modo il nome della linea | mettere dal menu a tenda Line Name e selezionare First 12 Characters. In questo modo il nome della linea | ||
Line 238: | Line 280: | ||
caratteri) e CARIS non può esportarli interi. | caratteri) e CARIS non può esportarli interi. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-28 | + | {{:batimetrielagunave:image-54.png?800|}} |
- | N.B: il processo di esportazione sarà da ripetere nello stesso modo selezionando Last 12 Character e | + | {{:batimetrielagunave:image-55-56.png?800|}} |
- | nominando il file NAV_01_WEEK_last12.des | + | |
+ | **N.B: il processo di esportazione sarà da ripetere nello stesso modo selezionando Last 12 Character e | ||
+ | nominando il file NAV_01_WEEK_last12.des** | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-57.png?800|}} | ||
L’Export HIPS to Caris Map crea così due file .des, uno per i primi 12 caratteri l’altro per gli ultimi 12 | L’Export HIPS to Caris Map crea così due file .des, uno per i primi 12 caratteri l’altro per gli ultimi 12 | ||
Line 247: | Line 293: | ||
Utility 2.0. | Utility 2.0. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-29 | + | **Aprire l’applicazione CARIS Conversion Utility 2.0.** |
- | Aprire l’applicazione CARIS Conversion Utility 2.0. | + | |
Cercare con il browser la directory dove sono contenuti i file .des appena creati, cliccare su New e seguire i | Cercare con il browser la directory dove sono contenuti i file .des appena creati, cliccare su New e seguire i | ||
vari steps come da figure. | vari steps come da figure. | ||
- | File .des | + | {{:batimetrielagunave:image-58.png?800|}} |
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-59-62.png?800|}} | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-30 | ||
Nello step 5-Layer Mappings, cliccare Add, si aprirerà una seconda finestra, nello step 1 si sceglierà la | Nello step 5-Layer Mappings, cliccare Add, si aprirerà una seconda finestra, nello step 1 si sceglierà la | ||
geometria del dato, in questo caso Line, si darà un nome allo shapefile da creare (NAV_01_WEEK_first12), | geometria del dato, in questo caso Line, si darà un nome allo shapefile da creare (NAV_01_WEEK_first12), | ||
la Feature sarà SHIPTRACK. | la Feature sarà SHIPTRACK. | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-63.png?800|}} | ||
Nello step 2, il name della feature comparirà già nel menu a tenda, gli attributi possono essere aggiunti o | Nello step 2, il name della feature comparirà già nel menu a tenda, gli attributi possono essere aggiunti o | ||
Line 263: | Line 312: | ||
ognuno. Cliccare su Fine qui e nella finestra finale. | ognuno. Cliccare su Fine qui e nella finestra finale. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-31 | + | {{:batimetrielagunave:image-64.png?800|}} |
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-65.png?800|}} | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-66.png?800|}} | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-67.png?800|}} | ||
+ | |||
+ | Questo processo di conversione va ripetuto, nella stesso modo, anche per il file .des chiamato NAV_01_WEEK_last12. Risulteranno così due shapefile identici che si possono caricare in ArcGIS, che avranno però, nel campo dell’attributo Source, il primo il nome con i primi 12 caratteri e il secondo il nome con gli ultimi 12 caratteri. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-32 | ||
- | Questo processo di conversione va ripetuto, nella stesso modo, anche per il file .des chiamato | ||
- | NAV_01_WEEK_last12. Risulteranno così due shapefile identici che si possono caricare in ArcGIS, che | ||
- | avranno però, nel campo dell’attributo Source, il primo il nome con i primi 12 caratteri e il secondo il nome | ||
- | con gli ultimi 12 caratteri. | ||
Si terrà uno solo dei due shapefile dopo aver sistemato il nome della linea. | Si terrà uno solo dei due shapefile dopo aver sistemato il nome della linea. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-33 | ||
- | PASSAGGIO DEI FILE TXT DI CARIS DA GLOBAL MAPPER A ARCGIS | + | ===== Passaggio dei file txt di CARIS da Global Mapper a ArcGIS ===== |
Per creare un grid di ArcGIS dai file di testo dei BASE SURFACE esportati da CARIS è necessario | Per creare un grid di ArcGIS dai file di testo dei BASE SURFACE esportati da CARIS è necessario | ||
passare dal software GLOBAL MAPPER. Trascinare il file dalla cartella alla schermata aperta di GM, | passare dal software GLOBAL MAPPER. Trascinare il file dalla cartella alla schermata aperta di GM, | ||
si aprirà la finestra della figura sotto, selezionare Elevation Grid 3D Point Data e lasciare le altre | si aprirà la finestra della figura sotto, selezionare Elevation Grid 3D Point Data e lasciare le altre | ||
opzioni come in figura. | opzioni come in figura. | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-68.png?800|}} | ||
Si aprirà una seconda finestra Elevation Grid Creation Option, settare come nella figura sotto e | Si aprirà una seconda finestra Elevation Grid Creation Option, settare come nella figura sotto e | ||
premere OK in entrambe. | premere OK in entrambe. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-34 | + | {{:batimetrielagunave:image-69.png?800|}} |
Il software caricherà il file di testo, si aprirà una terza finestra dove si devono selezionare le | Il software caricherà il file di testo, si aprirà una terza finestra dove si devono selezionare le | ||
coordinate di riferimento (UTM, zona 33, datum WGS84). | coordinate di riferimento (UTM, zona 33, datum WGS84). | ||
- | Comparirà la superficie batimetrica, a questo punto si dovrà aprire, con l’icona che rappresenta il computer | + | {{:batimetrielagunave:image-70.png?800|}} |
- | (figura sotto), l’Overlay Control Center. Cliccare due volte con il mouse sul nome della superficie appena | + | |
- | {{:batimetrielagunave:image-35 | + | Comparirà la superficie batimetrica, a questo punto si dovrà aprire, con l’icona che rappresenta il computer |
- | caricata, si aprirà la finestra delle Elevation Options, settare lo Scale Factor a -1 e premere OK: in questo | + | (figura sotto), l’Overlay Control Center. Cliccare due volte con il mouse sul nome della superficie appena caricata, si aprirà la finestra delle Elevation Options, settare lo Scale Factor a -1 e premere OK: in questo |
modo si trasforma il valore dell’elevazione in negativo cioè in profondità, infatti CARIS esporta | modo si trasforma il valore dell’elevazione in negativo cioè in profondità, infatti CARIS esporta | ||
l’informazione con valore positivo. | l’informazione con valore positivo. | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-71.png?800|}} | ||
Dal menu File>Export Raster and Elevation Data>Export Arc ASCII Grid, si apre la finestra Arc ASCII Grid | Dal menu File>Export Raster and Elevation Data>Export Arc ASCII Grid, si apre la finestra Arc ASCII Grid | ||
Export Options settarla come nella figura sotto, nominare e salvare il file nell’apposita cartella. | Export Options settarla come nella figura sotto, nominare e salvare il file nell’apposita cartella. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-36 | + | {{:batimetrielagunave:image-72.png?800|}} |
- | Aprire l’applicazione ArcMap di ArcGIS: il software apre un browser, scegliere My Templates>Blank Map. | + | Aprire l’applicazione ArcMap di ArcGIS: il software apre un browser, scegliere My Templates > Blank Map. |
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-73.png?800|}} | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-37 | ||
Aprire lo strumento e seguire il percorso ArcToolBox>Conversion Tools>To Raster>ASCII to Raster. Nella | Aprire lo strumento e seguire il percorso ArcToolBox>Conversion Tools>To Raster>ASCII to Raster. Nella | ||
finestra caricare usando il browser il file di input (il file generato da Global Mapper che avrà estensione | finestra caricare usando il browser il file di input (il file generato da Global Mapper che avrà estensione | ||
.asc) e dare un nome al file che si andrà a creare in Output raster. Scegliere FLOAT in Output data type. | .asc) e dare un nome al file che si andrà a creare in Output raster. Scegliere FLOAT in Output data type. | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-74.png?800|}} | ||
Cliccare OK, il software caricherà automaticamente il nuovo raster nella Table of Contents dove saranno | Cliccare OK, il software caricherà automaticamente il nuovo raster nella Table of Contents dove saranno | ||
visualizzati, a fianco della palette di colori della legenda, i valori massimi e minimi della profondità. | visualizzati, a fianco della palette di colori della legenda, i valori massimi e minimi della profondità. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-38 | + | {{:batimetrielagunave:image-75.png?800|}} |
Il tool Hillshade di ArcGIS crea uno shaded relief dal grid che considera l’angolo della sorgente di | Il tool Hillshade di ArcGIS crea uno shaded relief dal grid che considera l’angolo della sorgente di | ||
illuminazione, le ombre e il fattore di scala verticale. Dallo strumento ArcToolBox scegliere il seguente | illuminazione, le ombre e il fattore di scala verticale. Dallo strumento ArcToolBox scegliere il seguente | ||
percorso: Spatial Analyst Tools>Surface>Hillshade. Si aprirà la finestra della figura sotto dove si dovrà | percorso: Spatial Analyst Tools>Surface>Hillshade. Si aprirà la finestra della figura sotto dove si dovrà | ||
- | inserire il file di imput, il nome e la localizzazione del file di output e un fattore di esagerazione verticale in | + | inserire il file di imput, il nome e la localizzazione del file di output e un fattore di esagerazione verticale in Zfactor, se il rilievo è minimo e si vuole mettere in evidenza la morfologia meglio scegliere 10, Azimuth e Altitude di default. |
- | Zfactor, se il rilievo è minimo e si vuole mettere in evidenza la morfologia meglio scegliere 10, Azimuth e | + | |
- | Altitude di default. | + | {{:batimetrielagunave:image-76.png?800|}} |
Cliccando OK il software genera l’hillshade che andrà posizionato sotto il grid a cui va data trasparenza | Cliccando OK il software genera l’hillshade che andrà posizionato sotto il grid a cui va data trasparenza | ||
Line 325: | Line 383: | ||
il DTM). | il DTM). | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-39 | + | {{:batimetrielagunave:image-77-78.png?800|}} |
+ | |||
+ | ===== Editing dei limiti delle aree di acquisizione ===== | ||
+ | |||
+ | E’ possibile disegnare i perimetri delle aree di acquisizione in due modi. Si consiglia di usare il metodo 1 più veloce e preciso del metodo 2. | ||
- | EDITING DEI LIMITI DELLE AREE DI ACQUISIZIONE | ||
- | E’ possibile disegnare i perimetri delle aree di acquisizione in due modi. Si consiglia di usare il metodo 1 più | ||
- | veloce e preciso del metodo 2. | ||
METODO 1: | METODO 1: | ||
+ | |||
Aprire l’ArcToolBox Reclassify da Spatial Analyst Tools>Reclass>Reclassify, scegliere in Imput raster il grid | Aprire l’ArcToolBox Reclassify da Spatial Analyst Tools>Reclass>Reclassify, scegliere in Imput raster il grid | ||
- | del rilievo, scegliere Value in Reclass field, cliccare su Classify e nella finestra che si apre mettere in Classes | + | del rilievo, scegliere Value in Reclass field, cliccare su Classify e nella finestra che si apre mettere in Classes il valore 1, in questo modo si riclassifica il raster in base ad un solo valore. |
- | il valore 1, in questo modo si riclassifica il raster in base ad un solo valore. | + | |
- | {{:batimetrielagunave:image-40 | + | {{:batimetrielagunave:image-79.png?800|}} |
- | {{:batimetrielagunave:image-41 | + | {{:batimetrielagunave:image-80.png?800|}} |
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-81.png?800|}} | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-82.png?800|}} | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-83.png?800|}} | ||
METODO 2: | METODO 2: | ||
+ | |||
è necessario creare uno shapefile poligonale vuoto. Aprire, dall’icona in barra, l’applicazione Arc Catalog di | è necessario creare uno shapefile poligonale vuoto. Aprire, dall’icona in barra, l’applicazione Arc Catalog di | ||
ArcGIS, posizionarsi sulla cartella che conterrà la feature col mouse, tasto destro New>Shapefile. | ArcGIS, posizionarsi sulla cartella che conterrà la feature col mouse, tasto destro New>Shapefile. | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-84.png?800|}} | ||
Compare una finestra dove si dovrà digitare il nome dello shapefile, scegliere la geometria, in questo caso | Compare una finestra dove si dovrà digitare il nome dello shapefile, scegliere la geometria, in questo caso | ||
Line 347: | Line 415: | ||
Contents si caricherà la feature appena creata. | Contents si caricherà la feature appena creata. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-42 | + | {{:batimetrielagunave:image-85.png?800|}} |
Posizionarsi col mouse sulla feature nella Table of Contents, tasto destro Edit Features>Start Editing. | Posizionarsi col mouse sulla feature nella Table of Contents, tasto destro Edit Features>Start Editing. | ||
- | Aprire la finestra Create Features con l’icona nella barra dell’Editing, posizionarsi sul nome della feature per | + | {{:batimetrielagunave:image-86.png?800|}} |
- | attivare l’editing e scegliere Polygon, il cursore diverrà un crocino che serve per digitalizzare i limiti del | + | |
- | poligono. | + | |
- | {{:batimetrielagunave:image-43 | + | Aprire la finestra Create Features con l’icona nella barra dell’Editing, posizionarsi sul nome della feature per attivare l’editing e scegliere Polygon, il cursore diverrà un crocino che serve per digitalizzare i limiti del poligono. |
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-87.png?800|}} | ||
Disegnare i vertici e fare doppio clic per chiudere il poligono e completarlo. | Disegnare i vertici e fare doppio clic per chiudere il poligono e completarlo. | ||
+ | |||
+ | {{:batimetrielagunave:image-88.png?800|}} | ||
In Editor salvare e chiudere l’editing. Nel caso l’acquisizione non sia spazialmente continua si disegneranno | In Editor salvare e chiudere l’editing. Nel caso l’acquisizione non sia spazialmente continua si disegneranno | ||
più poligoni. | più poligoni. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-44 | + | {{:batimetrielagunave:image-89.png?800|}} |
- | {{:batimetrielagunave:image-45 | + | ===== Appendice 1 - Problematiche legate alla velocità del suono ===== |
+ | |||
+ | ==== 1.1 Importanza della velocità del suono ==== | ||
- | Appendice 1 - PROBLEMATICHE LEGATE ALLA VELOCITA' DEL SUONO | ||
- | 1.1 IMPORTANZA DELLA VELOCITA' DEL SUONO | ||
L'accuratezza di un rilievo morfobatimetrico eseguito con un sistema multibeam dipende, oltre che dalla | L'accuratezza di un rilievo morfobatimetrico eseguito con un sistema multibeam dipende, oltre che dalla | ||
corretta istallazione della strumentazione, anche dalla nostra conoscenza della velocità del suono sia in | corretta istallazione della strumentazione, anche dalla nostra conoscenza della velocità del suono sia in | ||
prossimità dei trasduttori che lungo tutta la colonna d'acqua. | prossimità dei trasduttori che lungo tutta la colonna d'acqua. | ||
+ | |||
La misura della velocità del suono in prossimità dei trasduttori serve per la corretta formazione del fascio | La misura della velocità del suono in prossimità dei trasduttori serve per la corretta formazione del fascio | ||
emesso dal multibeam e per una corretta ricezione del segnale (beam steering), mentre conoscere il profilo | emesso dal multibeam e per una corretta ricezione del segnale (beam steering), mentre conoscere il profilo | ||
di velocità è fondamentale per poter ricostruire il reale percorso dell'onda acustica nell'acqua (ray tracing)( | di velocità è fondamentale per poter ricostruire il reale percorso dell'onda acustica nell'acqua (ray tracing)( | ||
Beaudoin and Hughes Clarke, 2004). | Beaudoin and Hughes Clarke, 2004). | ||
+ | |||
Errori nella determinazioni di tali velocità comportano errori sistematici nella profondità. In una situazione | Errori nella determinazioni di tali velocità comportano errori sistematici nella profondità. In una situazione | ||
ideale entrambe le quantità sono misurate con una grande risoluzione spaziale e temporale in modo da | ideale entrambe le quantità sono misurate con una grande risoluzione spaziale e temporale in modo da | ||
poter render conto dei cambiamenti durante l'acquisizione dei dati. | poter render conto dei cambiamenti durante l'acquisizione dei dati. | ||
- | 1.2 RAY-TRACING | + | ==== 1.2 Ray-tracing ==== |
La velocità del suono dipende dalla temperatura, dalla salinità e dalla profondità (ovvero dalla pressione | La velocità del suono dipende dalla temperatura, dalla salinità e dalla profondità (ovvero dalla pressione | ||
idrostatica) allo stesso tempo. Tuttavia si può in prima approssimazione considerare che la massa d'acqua | idrostatica) allo stesso tempo. Tuttavia si può in prima approssimazione considerare che la massa d'acqua | ||
sia stratificata orizzontalmente e che la colonna d'acqua si possa dunque segmentare in tratti a velocità del | sia stratificata orizzontalmente e che la colonna d'acqua si possa dunque segmentare in tratti a velocità del | ||
suono costante. | suono costante. | ||
+ | |||
Il cambio di velocità del suono tra i due strati determina una riflessione speculare dell'onda all'interno del | Il cambio di velocità del suono tra i due strati determina una riflessione speculare dell'onda all'interno del | ||
primo strato e la rifrazione dell'onda nel secondo strato secondo la legge di Snell-Descartes: | primo strato e la rifrazione dell'onda nel secondo strato secondo la legge di Snell-Descartes: | ||
- | , | ||
- | Figura 1-1. Rifrazione e riflessione di un'onda piana dovuta al cambiamento di velocità del suono all'interfaccia (da | + | **fixme** |
- | Lurton 2002). | + | |
- | dove | + | {{:batimetrielagunave:image-90.png?800|}} |
- | e | + | Figura 1-1. Rifrazione e riflessione di un'onda piana dovuta al cambiamento di velocità del suono all'interfaccia (da Lurton 2002). |
- | , | + | dove **fixme** e **fixme** sono rispettivamente l'angolo di incidenza e di rifrazione, e **fixme** e **fixme** le velocità del suono nei due strati. Tale schematizzazione può essere applicata ad una serie di strati a velocità costante e può essere usata per descrivere il comportamento di un'onda che si propaga in un mezzo a velocità non costante lungo la coordinata z (figura 2-2). |
- | sono | + | {{:batimetrielagunave:image-91.png?800|}} |
- | rispettivamente | + | Figura 1-2. Rifrazione di un'onda acustica con un cambiamento discontinuo (sinistra) e continuo (destra) della velocità del suono con la profondità (da Lurton 2002). |
- | + | ||
- | l'angolo | + | |
- | + | ||
- | di | + | |
- | + | ||
- | incidenza | + | |
- | + | ||
- | e | + | |
- | + | ||
- | di | + | |
- | + | ||
- | rifrazione, | + | |
- | + | ||
- | e | + | |
- | + | ||
- | le velocità del suono nei due strati. Tale schematizzazione può essere applicata ad una serie di strati a | + | |
- | velocità costante e può essere usata per descrivere il comportamento di un'onda che si propaga in un | + | |
- | mezzo a velocità non costante lungo la coordinata z (figura 2-2). | + | |
- | + | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-46 | + | |
- | + | ||
- | Figura 1-2. Rifrazione di un'onda acustica con un cambiamento discontinuo (sinistra) e continuo (destra) della velocità | + | |
- | del suono con la profondità. (da Lurton 2002). | + | |
Grazie all'acustica geometrica si può modellare il campo acustico come un insieme di percorsi o raggi (rays) | Grazie all'acustica geometrica si può modellare il campo acustico come un insieme di percorsi o raggi (rays) | ||
che seguono i principi di base seguenti: | che seguono i principi di base seguenti: | ||
- | - la rifrazione della direzione di propagazione dovuta ai cambiamenti della velocità acustica in accordo con | + | * la rifrazione della direzione di propagazione dovuta ai cambiamenti della velocità acustica in accordo con |
la legge di Snell-Descartes; | la legge di Snell-Descartes; | ||
- | - si ha riflessione speculare alle interfacce; | + | * si ha riflessione speculare alle interfacce; |
- | - le perdite di intensità lungo i raggi sono dovute alla divergenza geometrica, all'assorbimento lungo i raggi | + | * le perdite di intensità lungo i raggi sono dovute alla divergenza geometrica, all'assorbimento lungo i raggi e alla riflessione alle interfacce. |
- | e alla riflessione alle interfacce. | + | |
- | In generale, grazie ad algoritmi che si basano su questi semplici principi geometrici, è possibile ricostruire i | + | In generale, grazie ad algoritmi che si basano su questi semplici principi geometrici, è possibile ricostruire i percorsi acustici anche nel caso di variazioni di velocità molto complesse. Questi algoritmi sono detti anche |
- | percorsi acustici anche nel caso di variazioni di velocità molto complesse. Questi algoritmi sono detti anche | + | algoritmi di //ray-tracing// e servono a calcolare il percorso delle onde acustiche tenendo conto della |
- | algoritmi di ray-tracing e servono a calcolare il percorso delle onde acustiche tenendo conto della | + | |
stratificazione dell’acqua. | stratificazione dell’acqua. | ||
- | 1.3 PROBLEMATICHE SUL DELTA DEL PO | + | ==== 1.3 Problematiche sul delta del Po ==== |
Nel caso dei rilievi eseguiti in mare prossimità del delta del fiume Po a giugno 2013, si è riscontrata | Nel caso dei rilievi eseguiti in mare prossimità del delta del fiume Po a giugno 2013, si è riscontrata | ||
un'estrema variabilità della velocità del suono dovuta all'apporto di acqua dolce del fiume. Le condizioni | un'estrema variabilità della velocità del suono dovuta all'apporto di acqua dolce del fiume. Le condizioni | ||
Line 442: | Line 491: | ||
secondo) con a una sonda di velocità in prossimità dei trasduttori, e i ripetuti profili di velocità eseguiti i | secondo) con a una sonda di velocità in prossimità dei trasduttori, e i ripetuti profili di velocità eseguiti i | ||
dati acquisiti presentano un errore evidente dovuto alla velocità del suono. | dati acquisiti presentano un errore evidente dovuto alla velocità del suono. | ||
- | In figura 2-3 sono riportati due profili di velocità acquisiti a distanza di dieci minuti uno dall'altro. Entrambi | ||
- | i profili presentano un forte gradiente di velocità nel primo metro e mezzo di profondità evidenziando la | ||
- | presenza di uno strato di acqua dolce in superficie. Sebbene i due profili siano stati acquisiti a breve | ||
- | distanza spaziale e temporale si nota una grande variabilità e una diversa stratificazione. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-47 | + | In figura 1-3 sono riportati due profili di velocità acquisiti a distanza di dieci minuti uno dall'altro. Entrambi i profili presentano un forte gradiente di velocità nel primo metro e mezzo di profondità evidenziando la presenza di uno strato di acqua dolce in superficie. Sebbene i due profili siano stati acquisiti a breve distanza spaziale e temporale si nota una grande variabilità e una diversa stratificazione. |
- | Figura 1-3. Variabilità del profilo di velocità del suono i prossimità del canale principale (svp acquisiti a distanza di 13 | + | {{:batimetrielagunave:image-92-93.png?800|}} |
- | minuti) | + | |
+ | Figura 1-3. Variabilità del profilo di velocità del suono i prossimità del canale principale (svp acquisiti a distanza di 13 minuti) | ||
Dal momento che gli errori dovuti alla rifrazione sono più grandi nelle parti esterne dello swath (beam | Dal momento che gli errori dovuti alla rifrazione sono più grandi nelle parti esterne dello swath (beam | ||
laterali), si ha che lo swath ha una forma curva, o “smile”, (concava o convessa) dovuta alla errata velocità | laterali), si ha che lo swath ha una forma curva, o “smile”, (concava o convessa) dovuta alla errata velocità | ||
del suono. | del suono. | ||
+ | |||
In figura 1-4 è riportata il grid batimetrico in prossimità dell'uscita principale del Po di Pila che abbiamo | In figura 1-4 è riportata il grid batimetrico in prossimità dell'uscita principale del Po di Pila che abbiamo | ||
visto negli esempi precedenti. | visto negli esempi precedenti. | ||
- | Figura 1-4. Grid batimetrico acquisito con il sistema multibeam Kongsberg EM2040D-C il 21 giugno 2013 in prosimità | + | {{:batimetrielagunave:image-94.png?800|}} |
- | del Po di Pila. | + | |
- | Nella figura successiva si vede un dettaglio di tale grid e una visualizzazione 2D di alcuni tracciati batimetrici | + | Figura 1-4. Grid batimetrico acquisito con il sistema multibeam Kongsberg EM2040D-C il 21 giugno 2013 in prosimità del Po di Pila. |
- | consecutivi. | + | |
- | {{:batimetrielagunave:image-48 | + | Nella figura successiva si vede un dettaglio di tale grid e una visualizzazione 2D di alcuni tracciati batimetrici consecutivi. |
- | Figura 1-5. Visualizzazione 2D di sei survey lines consecutive acquisite il 21 giugno con il multibeam EM2040D-C in | + | {{:batimetrielagunave:image-96.png?800|}} |
- | prossimità del Po di Pila. | + | |
+ | Figura 1-5. Visualizzazione 2D di sei survey lines consecutive acquisite il 21 giugno con il multibeam EM2040D-C in prossimità del Po di Pila. | ||
Si vede chiaramente che i profili batimetrici presentano un errore sulla velocità del suono dato che hanno | Si vede chiaramente che i profili batimetrici presentano un errore sulla velocità del suono dato che hanno | ||
una forma concova. | una forma concova. | ||
- | 1.4 CORREZIONE DELLA VELOCITA' DEL SUONO IN CARIS HIPS & SIPS | + | ==== 1.4 Correzione della velocità del suono in Caris Hips & Sips ==== |
Per correggere il problema del profilo della velocità del suono si può cercare di correggere i coefficienti di | Per correggere il problema del profilo della velocità del suono si può cercare di correggere i coefficienti di | ||
rifrazione applicandoli durante il processing e quindi procedere al re-ray-tracing, cioè al calcolo delle | rifrazione applicandoli durante il processing e quindi procedere al re-ray-tracing, cioè al calcolo delle | ||
traiettorie delle onde acustiche tenendo conto dei nuovi valori di velocità del suono inseriti. | traiettorie delle onde acustiche tenendo conto dei nuovi valori di velocità del suono inseriti. | ||
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1) Refraction Editor | 1) Refraction Editor | ||
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In Caris, dopo aver selezionato una linea si può aprire il Tools> Swath Editor> Refraction Editor (figura 1-6). | In Caris, dopo aver selezionato una linea si può aprire il Tools> Swath Editor> Refraction Editor (figura 1-6). | ||
Il Refraction Editor permette di applicare una correzione della velocità del suono ad una linea ad una certa | Il Refraction Editor permette di applicare una correzione della velocità del suono ad una linea ad una certa | ||
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possono modificare i valori fino a che non si raggiunge la correzione desiderata. Tali coefficienti sono poi | possono modificare i valori fino a che non si raggiunge la correzione desiderata. Tali coefficienti sono poi | ||
salvati. | salvati. | ||
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In figura 1-7a e 1-7b si può vedere la forma dello swath di una delle linee considerate in figura 1-5 senza | In figura 1-7a e 1-7b si può vedere la forma dello swath di una delle linee considerate in figura 1-5 senza | ||
prima e dopo la correzione della velocità del suono. | prima e dopo la correzione della velocità del suono. | ||
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Successivamente alle linee modificate si deve applicare nuovamente Merge (e quindi ricalcolare la BASE | Successivamente alle linee modificate si deve applicare nuovamente Merge (e quindi ricalcolare la BASE | ||
surface) avendo cura di applicare i nuovi coefficienti di rifrazione. | surface) avendo cura di applicare i nuovi coefficienti di rifrazione. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-49 | + | In figura 1-8, infine, si può vedere il risultato della parziale correzione dei coefficienti di rifrazione nel caso dell’area del Delta del Po che avevamo considerato in precedenza: le prime tre linee a destra sono state |
- | In figura 1-8, infine, si può vedere il risultato della parziale correzione dei coefficienti di rifrazione nel caso | + | |
- | dell’area del Delta del Po che avevamo considerato in precedenza: le prime tre linee a destra sono state | + | |
corrette manualmente, mentre le altre linee non sono corrette. | corrette manualmente, mentre le altre linee non sono corrette. | ||
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Figura 1-6. Apertura del refraction editor. | Figura 1-6. Apertura del refraction editor. | ||
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Figura 1-7a. Refraction Editor – Aspetto dello swath prima della correzione dei coefficienti di rifrazione. | Figura 1-7a. Refraction Editor – Aspetto dello swath prima della correzione dei coefficienti di rifrazione. | ||
- | {{:batimetrielagunave:image-50 | + | {{:batimetrielagunave:image-99.png?800|}} |
Figura 1-7b. Refraction Editor – Aspetto dello swath dopo la correzione dei coefficienti di rifrazione. | Figura 1-7b. Refraction Editor – Aspetto dello swath dopo la correzione dei coefficienti di rifrazione. | ||
- | Figura 1-8. Risultato della parziale correzione della velocità del suono: le tre linee a sinistra sono corrette, mentre le | + | {{:batimetrielagunave:image-100.png?800|}} |
- | altre a destra non lo sono. | + | |
- | {{:batimetrielagunave:image-51 | + | Figura 1-8. Risultato della parziale correzione della velocità del suono: le tre linee a sinistra sono corrette, mentre le altre a destra non lo sono. |
- | Questa procedura di correzione richiede tempi molto lunghi dal momento che ogni linea va corretta, remergiata senza che il risultato del processing sia visibile prima di aver ricalcolato la BASE Surface. | + | |
- | {{:batimetrielagunave:image- | + | Questa procedura di correzione richiede tempi molto lunghi dal momento che ogni linea va corretta, remergiata senza che il risultato del processing sia visibile prima di aver ricalcolato la BASE Surface. |