User Tools

Site Tools


batimetrielagunave:protocolloprocessing

Differences

This shows you the differences between two versions of the page.

Link to this comparison view

Both sides previous revision Previous revision
Next revision
Previous revision
batimetrielagunave:protocolloprocessing [2013/10/30 13:35]
alesarrett
batimetrielagunave:protocolloprocessing [2015/09/11 08:57] (current)
Line 1: Line 1:
 ====== Protocollo-guida per il processing dei dati multibeam della laguna di Venezia ====== ====== Protocollo-guida per il processing dei dati multibeam della laguna di Venezia ======
  
-{{:​batimetrielagunave:​selection_009.png?800|}}+a cura di E. Campiani, F. Foglini, A. Kruss e F. Madricardo 
 + 
 +===== Schema delle fasi di lavoro ===== 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-1.png?800|}}
  
 ===== Il server dati di ISMAR Venezia ===== ===== Il server dati di ISMAR Venezia =====
Line 7: Line 11:
 Schema delle principali cartelle di lavoro dedicate ai prodotti del processing dei dati batimetrici. Schema delle principali cartelle di lavoro dedicate ai prodotti del processing dei dati batimetrici.
  
-{{:​batimetrielagunave:​selection_010.png?800|}}+{{:​batimetrielagunave:​image-2.png?800|}}
  
-Per realizzare il processing dei dati batimetrici si utilizzerà il software CARIS Hips & Sips 7.1. I progetti CARIS saranno ​ creati ​ nella  cartella ​ PROGETTI_CARIS\HDCS_Data ​  il  nome  del  progetto ​ sarà  quello ​ della settimana di acquisizione secondo lo schema 01_WEEK_14052013,​ 02_WEEK_20052013 ecc.+Per realizzare il processing dei dati batimetrici si utilizzerà il software CARIS Hips & Sips 7.1. I progetti CARIS saranno creati nella cartella ​''​PROGETTI_CARIS\HDCS_Data'' ​e il nome del progetto sarà quello della settimana di acquisizione secondo lo schema 01_WEEK_14052013,​ 02_WEEK_20052013 ecc.
  
-{{:​batimetrielagunave:​selection_011.png?800|}}+{{:​batimetrielagunave:​image-3.png?800|}} 
 + 
 +I prodotti (immagini, txt, ascii, grid, mosaici di backscatter,​ shapefile) derivati dal progetto CARIS, sia in fase di preprocessing che in fase di postprocessing,​ saranno salvati nelle cartelle relative, sempre suddivisi per settimana di acquisizione:​ 
 + 
 +  * AREEdiLAVORO_shape (la directory conterrà i file .shp dei limiti delle aree rilevate) 
 +  * BACKSCATTER (la directory conterrà i file .txt e .tiff del mosaico backscatter) 
 +  * GRID_daCARIS (la directory conterrà i file .txt e .tiff del basesurface esportati da CARIS, i file .asc esportati da Global Mapper e l’ESRI GRID generato in ARCGIS) 
 +  * NAVIGAZIONE_shape_daCARIS (la directory conterrà i file .shp delle linee di navigazione creati in CARIS)
  
-I prodotti (immagini, txt, ascii, grid, mosaici di backscatter,​ shapefile) derivati dal progetto CARIS, sia in fase  
-di preprocessing che in fase di postprocessing,​ saranno salvati nelle cartelle relative, sempre suddivisi per  
-settimana di acquisizione: ​ 
-  * AREEdiLAVORO_shape (la directory conterrà i file .shp dei limiti delle aree rilevate) ​ 
-  * BACKSCATTER (la directory conterrà i file .txt e .tiff del mosaico backscatter) ​ 
-  * GRID_daCARIS ​ (la directory conterrà i file .txt e .tiff del basesurface esportati da CARIS, i file .asc esportati da Global Mapper e l’ESRI GRID generato in ARCGIS) ​ 
-  * NAVIGAZIONE_shape_daCARIS ​ (la directory conterrà i file .shp delle linee di navigazione creati in CARIS) 
  
 ===== Creare un progetto CARIS per il processing dei dati ===== ===== Creare un progetto CARIS per il processing dei dati =====
  
-__N.B. Creare progetti CARIS comporta una enorme quantità di spazio disco, è dunque probabile che si debba lavorare in locale perché da server il processing potrebbe risultare lento e discontinuo se la connessione non  è  abbastanza ​ veloce. ​ In  questo ​ caso  si  copierà, ​ dalla  directory ​ dal  server ACQUIZIONE_LAGUNA\RAW_DATA ​ in  locale, ​ la  cartella ​ della  settimana ​ di  acquisizione ​ che  si  deve processare: ad es. 01_WEEK_14052013 che conterrà, suddivisi per giornata di acquisizione,​ i dati .all da importare ​ in  CARIS. ​ Il  progetto ​ CARIS  si  creerà ​ poi,  in  locale, ​ nella  cartella C:​\CARIS\HIPS(x64)\71\HDCS_Data. Una volta terminato si ricopierà sul server.__+__N.B. Creare progetti CARIS comporta una enorme quantità di spazio disco, è dunque probabile che si debba lavorare in locale perché da server il processing potrebbe risultare lento e discontinuo se la connessione non è abbastanza veloce. In questo caso si copierà, dalla directory dal server ​''​ACQUIZIONE_LAGUNA\RAW_DATA'' ​in locale, la cartella della settimana di acquisizione che si deve processare: ad es. 01_WEEK_14052013 che conterrà, suddivisi per giornata di acquisizione,​ i dati .all da importare in CARIS. Il progetto CARIS si creerà poi, in locale, nella cartella ​''​C:​\CARIS\HIPS(x64)\71\HDCS_Data''​. Una volta terminato si ricopierà sul server.__ 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-4.png?​800|}} 
 + 
 +Da CARIS HIPS and SIPS → File → New → Project si apre il wizard New Project. Se si lavora in locale la cartella dove si salvano i progetti si chiama Default, se non si usa quella bisogna creare la connessione al server o alla directory locale con il tasto destro del mouse sulla finestra della figura sotto, si sceglieranno così la directory e un nome da attribuirgli (in questo caso HDCS_DATA). 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-5.png?​800|}} 
 + 
 +---- 
 + 
 +Step 1: con il tasto Add Project creare il progetto dandogli come nome il numero della settimana e la data di inizio (es. 01_WEEK_14052013). Con il tasto Add Vessel caricare il vessel. Si evidenzierà così sotto il nome del progetto appena creato un’icona a forma di nave. __Il vessel verrà editato appositamente e sarà contenuto nella cartella VesselConfig (2040, 2040new, LITUS2040new),​ se si lavora in locale si dovrà copiare dal server.__ 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-6.png?​800|}} 
 + 
 +Con il tasto Add Day creare i giorni scegliendo la data (giorno, mese, anno) dal calendario, poi **premere INVIO** e passare al giorno successivo, così per tutti i giorni di rilievo (i giorni, espressi in calendario giuliano, saranno in realtà cartelle che conterranno le linee acquisite in nave importate in formato Caris). 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-7.png?​800|}} 
 + 
 +Step 2: Description (inserire nome processatore e quanto utile da commentare). 
 + 
 +Step3: assicurarsi che sia selezionata l’opzione Select UTM zone automatically. 
 + 
 +Step 4: default. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-8.png?​800|}} 
 + 
 +**Creato il contenitore del progetto, si dovranno ora importare i dati.** 
 + 
 +Da CARIS HIPS and SIPS → File → Import → Conversion Wizard: si aprirà il wizard che permette di importare 
 +e convertire i dati raw acquisiti in nave. Nello Step 1 si sceglierà il formato SIMRAD. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-9.png?​800|}} 
 + 
 +Lasciare lo Step 2 come in figura. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-10.png?​800|}} 
 + 
 +Nello Step 3, in alto ci dovrà essere scritto RawData e con Select si dovrà andare nella directory dove sono i 
 +**dati relativi al giorno di acquisizione** che si vuole importare e si dovranno selezionare i file .all. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-11.png?​800|}} 
 + 
 +Step 4: si selezionerà il giorno creato in precedenza; Step 5: in Cordinate Type selezionare Geographic; Step 
 +6: Default; Step 7: flaggare Convert Side Scan/ Backscatter per importare anche il dato di backscatter;​ Step 
 +8: premere Convert per iniziare a convertire i dati raw .all in formato CARIS. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-12.png?​800|}} 
 + 
 +L’operazione di conversione può durare a lungo (minuti o decine di minuti se le linee sono molte e pesanti), 
 +quando questa è completata la finestra del wizard non si chiude ma permette di ricominciare il processo di 
 +importazione per i giorni successivi. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-13.png?​800|}} 
 + 
 +Terminato il processo di conversione,​ si dovrà aprire il progetto: File →Open Project. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-14.png?​800|}} 
 + 
 +Nella schermata centrale compariranno una serie di linee blu (Ship Track Lines). 
 + 
 +Le linee vanno selezionate (colore della linea giallo), si procede così al caricamento del file di marea LOAD 
 +TIDE e al MERGE, entrambi nel menu Process o dalle icone nella barra relativa. Eseguito il MERGE le linee 
 +appariranno di colore verde. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-15.png?​800|}} 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-16.png?​800|}} 
 + 
 +===== Creare un fieldsheet di lavoro ===== 
 + 
 +Dal menu Process scegliere New Field Sheet, seguire gli steps del wizard digitando in 1 il nome del Fielsheet 
 +e scegliendo la directory in cui salvarlo, in 2 il sistema di coordinate di riferimento e in 3 disegnando con lo strumento apposito l’area di lavoro, comprendendo tutte le linee; in alternativa si possono creare più Field 
 +Sheets per avere aree di lavoro più piccole. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-17.png?​800|}} 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-18.png?​800|}} 
 + 
 +===== Creare un base surface ===== 
 + 
 +Nel tab Layer della finestra Control appariranno le icone dei Field Sheets (01_WEEK e 01_WEEK_SUD) 
 +appena creati, posizionare sopra mouse e col tasto destro scegliere New > Base Surface oppure da 
 +Process > Base Surface > New. 
 + 
 +I BaseSurface appena creati si esporteranno subito in BaseSurface_to_ASCII_preproc e si 
 +esporteranno dopo il processing in BaseSurface_to_ASCII_postproc (vedere in **ESPORTARE FILE DI 
 +TESTO E IMMAGINI DEL BASE SURFACE** **fixme**) 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-19.png?​800|}} 
 + 
 +Seguire gli steps del wizard: in 1 dare un nome alla superficie, **in 2 selezionare Single e definire la 
 +risoluzione della superficie che si vuole ottenere 0.5 m, 1m, 2m ecc.**, in 3 lasciare le opzioni di default. 
 +CARIS calcolerà la superficie sulla quale si andranno a cancellare, dove possibile, il rumore di acquisizione o 
 +eventuali spike. Per evidenziare la superficie aggiornare la schermata cliccando sopra con il mouse. 
 + 
 +Posizionandosi con il mouse sull’attributo Depth del Base Surface nella finestra delle Properties,​ 
 +compariranno le proprietà della superficie (figura sotto): si può variare l’esagerazione verticale per 
 +evidenziare meglio la morfologia (nell’esempio Vertical=10). 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-20.png?​800|}} 
 + 
 +===== Processing: come usare il subset editor ===== 
 + 
 +Il SUBSET EDITOR è lo strumento più semplice e veloce per processare il dato batimetrico all’interno di 
 +CARIS. Per aprire la barra del Subset Editor cliccare l’icona 1 marcata nella figura sotto oppure dal menu 
 +Tools > Subset editor > Open; con il mouse disegnare sopra alla superficie un rettangolo, si apriranno due 
 +finestre, una visione 2D e una visione 3D, in cui comparirà il dato che va caricato con l’icona 2 oppure dal 
 +menu Tools > Subset editor > Load. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-21.png?​800|}} 
 + 
 +Con gli strumenti Select by range o Select by lasso si andrà sulla vista 2D, in cui è rappresentato in sezione il dato batimetrico compreso nella slice gialla del rettangolo disegnato, a cancellare gli spikes e il rumore di acquisizione. 
 + 
 +Spostando il rettangolo sulla superficie, il sistema chiede se si vogliono salvare i cambiamenti,​ cliccare Sì e 
 +procedere a pulire una zona nuova. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-22.png?​800|}} 
 + 
 +===== Esportare file di testo e immagini del base surface ===== 
 + 
 +I BaseSurface appena creati si esporteranno subito in BaseSurface_to_ASCII_preproc e si 
 +esporteranno,​ dopo il processing, in BaseSurface_to_ASCII_postproc seguendo lo schema della 
 +figura sotto. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-23.png?​800|}} 
 + 
 +Per esportare il Base Surface come file di testo .txt, aprire l’Export wizard da File e seguire i vari 
 +steps come da figure. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-24.png?​800|}} 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-25-28.png?​800|}} 
 + 
 +Per esportare il Base Surface come immagine, aprire l’Export wizard da File, scegliere Base surface 
 +To Image e seguire i vari steps come da figure. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-26.png?​800|}} 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-30-33.png?​800|}} 
 + 
 +===== Creare le geobar con il dato di backscatter ===== 
 + 
 +Per processare i dati di backscatter si utilizza la Geocoder Engine che ha delle routine ottimizzate per i dati 
 +multibeam, come delle correzione automatiche del gain che sono utili per normalizzare i dati da tipi di 
 +sonar con settaggi di acquisizione variabili, o come anche la correzione automatica per la pendenza propria 
 +della batimetria multibeam. I dati di backscatter si possono elaborare solo dopo aver convertito i raw data 
 +nel formato di Caris, dopo che si sono applicate tutte le correzioni (navigazione,​ marea etc.) e dopo che si è 
 +fatto il Merge. 
 + 
 +Per ottenere un buon risultato dal dato di backscatter,​ in modo da ridurre gli errori di sistema e gli artefatti legati a morfologia e sedimento, si usa fare la Patch Test Line che si utilizzerà per creare il Beam Pattern Correction File (*.bpt) ovvero la correzione dovuta alla forma particolare del fascio (beam pattern) propria di ogni strumento. 
 + 
 +**Il tentativo di correzione del beam pattern eseguiti sui dati acquisiti nel delta del Po non hanno dato però 
 +risultati incoraggianti. La GeoBar creata senza la beam pattern correction presenta un’errore di intensità 
 +in corrispondenza del nadir. Tuttavia quando si applica la beam pattern correction, ottenuta a partire da 
 +una linea eseguita in un tratto pianeggiante in un’area prevalentemente sabbiosa, il risultato non è 
 +soddisfacente:​ il problema al nadir non c’è più, si distinguono più difficilmente le aree con backscatter 
 +diverso e in compenso si hanno due aree più scure artificiali lungo tutta la GeoBar.** 
 + 
 +**Anche se di seguito si descrive la procedura al punto 1, per il momento si tralascia la correzione del beam 
 +pattern e si procede come al punto 2.** 
 + 
 +Aprire il Mosaic Editor con l’icona relativa (1), oppure da Tools > Mosaic editor > Open, compariranno due 
 +barre di strumenti: il Mosaic Editor e il Beam Pattern. Si aprirà anche il tab Mosaic Editor nella finestra 
 +Control (riquadro azzurro) dove andranno settati alcuni parametri come in figura. 
 + 
 +==== 1 – Creare le GeoBar con la Beam pattern Correction ==== 
 + 
 +Selezionare una linea in una zona che sia batimetricamente omogenea, creare la prima GeoBar cliccando 
 +l’icona 2 della barra Mosaic Editor. Nel Create GeoBar nominare il file PatchTest_%l_%r (%l aggiunge in 
 +automatico il nome della linea, %r la risoluzione),​ impostare la Resolution uguale al Base Surface, in 
 +Advanced si può eventualmente variare l’angolo, cioè la larghezza dello swath, nel caso che le parti laterali 
 +esterne siano molto rumorose, e il range di intensità. Cliccare Create. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-34.png?​800|}} 
 + 
 +La Patch Test Line GeoBar si caricherà nella schermata e si dovrà selezionare,​ tenendo premuta la freccia in 
 +giù della tastiera del computer, una porzione di linea il più possibile omogenea. Premere la prima icona 
 +della barra Beam Pattern (figura sotto) e salvare il file .bpt nella directory del Fiel Sheet su cui si sta 
 +lavorando. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-35.png?​800|}} 
 + 
 +Nella finestra Control selezionare Beam Pattern Correction e con il browser caricare il file .bpt appena 
 +creato. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-36.png?​800|}} 
 + 
 +==== 2 – Creare le GeoBar senza la Beam pattern Correction ==== 
 + 
 +Selezionare tutte o una parte di linee, cliccare sulla prima icona della barra del Mosaic Editor. Nel Create 
 +GeoBar nominare il file GB01_%l_%r, cliccare Create. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-37.png?​800|}} 
 + 
 +Le GeoBar compariranno nella finestra Control e selezionando Intensity si potrà vedere, nella finestra delle 
 +Properties, il range dei valori massimo e minimo che si potrà variare per rendere il colore e l’aspetto delle 
 +GeoBar migliore, nel caso fossere troppo scure o chiare. E’ possibile uniformare gli istogrammi di tutte le 
 +Geobars per renderli più omogenei (ciascuna infatti viene creata con una scala diversa). Si può inoltre 
 +invertire l’ordine delle varie linee. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-37.png?​800|}} 
 + 
 +===== Creare il mosaico delle geobar ===== 
 + 
 +Le GeoBar si possono mosaicare con il tasto Create Mosaic della barra Mosaic Editor o andando su Tools > 
 +Mosaic Editor > Create Mosaic. 
 + 
 +__Si procede come per la creazione delle GeoBar, ma dato che ogni geobar ha una scala di intensità diversa 
 +prima di creare il mosaico usare l’icona “Adjust histogram” (nel riquadro blu in figura) in modo da 
 +uniformare la scala dell’intensità.__ 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-39.png?​800|}} 
 + 
 +Il mosaico creato comparirà nella finestra Control, all’interno del FieldSheet (per fare il mosaico infatti è 
 +necessario creare un foglio di lavoro che andrà poi selezionato,​ assicurandosi che sia attivo). Come per le 
 +GeoBar, selezionando Intensity, si potranno variare i valori massimo e minimo nella finestra Properties. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-40.png?​800|}} 
 + 
 +Uscire dal Mosaic Editor ricliccando l’icona relativa. 
 + 
 +===== Esportare file di testo e immagini del mosaico ===== 
 + 
 +Le GeoBar e i Mosaici si possono esportare sia come file di testo che come immagini. 
 + 
 +Aprire l’Export wizard da File, scegliere Mosaic To ASCII e seguire i vari steps come da figure. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-41.png?​800|}} 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-42-45.png?​800|}} 
 + 
 +Aprire l’Export wizard da File, scegliere Mosaic To Image e seguire i vari steps come da figure. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-46-49.png?​800|}} 
 + 
 + 
 +===== Esportare la navigazione ===== 
 + 
 +Per esportare la navigazione del rilievo multibeam, cioè le tracce delle linee acquisite, si apre l’Export 
 +Wizard e si sceglie HIPS to CARIS MAp. Seguire i vari steps come da figure. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-50.png?​800|}} 
 + 
 +Nello step 2 selezionare il progetto, step 3 come da figura, step 4 selezionare Export Track Lines e scegliere 
 +SHIPTRACK in Ship Feature Code. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-51-53.png?​800|}} 
 + 
 +Nello step 5 scegliere la cartella di destinazione,​ nominare il file (NAV_01_WEEK_first12),​ in Caris Source 
 +mettere dal menu a tenda Line Name e selezionare First 12 Characters. In questo modo il nome della linea 
 +verrà salvato con solo i primi dodici caratteri. I nome delle linee sono molto lunghi (generalmente 20-24 
 +caratteri) e CARIS non può esportarli interi. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-54.png?​800|}} 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-55-56.png?​800|}} 
 + 
 +**N.B: il processo di esportazione sarà da ripetere nello stesso modo selezionando Last 12 Character e 
 +nominando il file NAV_01_WEEK_last12.des** 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-57.png?​800|}} 
 + 
 +L’Export HIPS to Caris Map crea così due file .des, uno per i primi 12 caratteri l’altro per gli ultimi 12 
 +caratteri; questi sono i file che si convertiranno in .shp (shapefile) con l’applicazione CARIS Conversion 
 +Utility 2.0. 
 + 
 +**Aprire l’applicazione CARIS Conversion Utility 2.0.** 
 + 
 +Cercare con il browser la directory dove sono contenuti i file .des appena creati, cliccare su New e seguire i 
 +vari steps come da figure. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-58.png?​800|}} 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-59-62.png?​800|}} 
 + 
 +Nello step 5-Layer Mappings, cliccare Add, si aprirerà una seconda finestra, nello step 1 si sceglierà la 
 +geometria del dato, in questo caso Line, si darà un nome allo shapefile da creare (NAV_01_WEEK_first12),​ 
 +la Feature sarà SHIPTRACK. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-63.png?​800|}} 
 + 
 +Nello step 2, il name della feature comparirà già nel menu a tenda, gli attributi possono essere aggiunti o 
 +eliminati, lasciare così. Nello step 3 scegliere 2D. Nello step 4 abilitare tutti i Value Mapping cliccando su 
 +ognuno. Cliccare su Fine qui e nella finestra finale. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-64.png?​800|}} 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-65.png?​800|}} 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-66.png?​800|}} 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-67.png?​800|}} 
 + 
 +Questo processo di conversione va ripetuto, nella stesso modo, anche per il file .des chiamato NAV_01_WEEK_last12. Risulteranno così due shapefile identici che si possono caricare in ArcGIS, che avranno però, nel campo dell’attributo Source, il primo il nome con i primi 12 caratteri e il secondo il nome con gli ultimi 12 caratteri. 
 + 
 +Si terrà uno solo dei due shapefile dopo aver sistemato il nome della linea. 
 + 
 + 
 +===== Passaggio dei file txt di CARIS da Global Mapper a ArcGIS ===== 
 + 
 +Per creare un grid di ArcGIS dai file di testo dei BASE SURFACE esportati da CARIS è necessario 
 +passare dal software GLOBAL MAPPER. Trascinare il file dalla cartella alla schermata aperta di GM, 
 +si aprirà la finestra della figura sotto, selezionare Elevation Grid 3D Point Data e lasciare le altre 
 +opzioni come in figura. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-68.png?​800|}} 
 + 
 +Si aprirà una seconda finestra Elevation Grid Creation Option, settare come nella figura sotto e 
 +premere OK in entrambe. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-69.png?​800|}} 
 + 
 +Il software caricherà il file di testo, si aprirà una terza finestra dove si devono selezionare le 
 +coordinate di riferimento (UTM, zona 33, datum WGS84). 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-70.png?​800|}} 
 + 
 +Comparirà la superficie batimetrica,​ a questo punto si dovrà aprire, con l’icona che rappresenta il computer 
 +(figura sotto), l’Overlay Control Center. Cliccare due volte con il mouse sul nome della superficie appena caricata, si aprirà la finestra delle Elevation Options, settare lo Scale Factor a -1 e premere OK: in questo 
 +modo si trasforma il valore dell’elevazione in negativo cioè in profondità,​ infatti CARIS esporta 
 +l’informazione con valore positivo. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-71.png?​800|}} 
 + 
 +Dal menu File>​Export Raster and Elevation Data>​Export Arc ASCII Grid, si apre la finestra Arc ASCII Grid 
 +Export Options settarla come nella figura sotto, nominare e salvare il file nell’apposita cartella. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-72.png?​800|}} 
 + 
 +Aprire l’applicazione ArcMap di ArcGIS: il software apre un browser, scegliere My Templates > Blank Map. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-73.png?​800|}} 
 + 
 +Aprire lo strumento e seguire il percorso ArcToolBox>​Conversion Tools>To Raster>​ASCII to Raster. Nella 
 +finestra caricare usando il browser il file di input (il file generato da Global Mapper che avrà estensione 
 +.asc) e dare un nome al file che si andrà a creare in Output raster. Scegliere FLOAT in Output data type. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-74.png?​800|}} 
 + 
 +Cliccare OK, il software caricherà automaticamente il nuovo raster nella Table of Contents dove saranno 
 +visualizzati,​ a fianco della palette di colori della legenda, i valori massimi e minimi della profondità. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-75.png?​800|}} 
 + 
 +Il tool Hillshade di ArcGIS crea uno shaded relief dal grid che considera l’angolo della sorgente di 
 +illuminazione,​ le ombre e il fattore di scala verticale. Dallo strumento ArcToolBox scegliere il seguente 
 +percorso: Spatial Analyst Tools>​Surface>​Hillshade. Si aprirà la finestra della figura sotto dove si dovrà 
 +inserire il file di imput, il nome e la localizzazione del file di output e un fattore di esagerazione verticale in Zfactor, se il rilievo è minimo e si vuole mettere in evidenza la morfologia meglio scegliere 10, Azimuth e Altitude di default. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-76.png?​800|}} 
 + 
 +Cliccando OK il software genera l’hillshade che andrà posizionato sotto il grid a cui va data trasparenza 
 +almento al 50% (tasto destro sul grid per aprire le Properties che contengono vari tab tra cui Display dove si 
 +settano trasparenza,​ contrasto ecc., e Symbology dove si scelgono le palette di colori con cui rappresentare 
 +il DTM). 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-77-78.png?​800|}} 
 + 
 +===== Editing dei limiti delle aree di acquisizione ===== 
 + 
 +E’ possibile disegnare i perimetri delle aree di acquisizione in due modi. Si consiglia di usare il metodo 1 più veloce e preciso del metodo 2. 
 + 
 +METODO 1: 
 + 
 +Aprire l’ArcToolBox Reclassify da Spatial Analyst Tools>​Reclass>​Reclassify,​ scegliere in Imput raster il grid 
 +del rilievo, scegliere Value in Reclass field, cliccare su Classify e nella finestra che si apre mettere in Classes il valore 1, in questo modo si riclassifica il raster in base ad un solo valore. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-79.png?​800|}} 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-80.png?​800|}} 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-81.png?​800|}} 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-82.png?​800|}} 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-83.png?​800|}} 
 + 
 +METODO 2: 
 + 
 +è necessario creare uno shapefile poligonale vuoto. Aprire, dall’icona in barra, l’applicazione Arc Catalog di 
 +ArcGIS, posizionarsi sulla cartella che conterrà la feature col mouse, tasto destro New>​Shapefile. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-84.png?​800|}} 
 + 
 +Compare una finestra dove si dovrà digitare il nome dello shapefile, scegliere la geometria, in questo caso 
 +Polygon e il sistema di coordinate di riferimento (UTM, zone 33, datum WGS84). Cliccare OK, nella Table of 
 +Contents si caricherà la feature appena creata. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-85.png?​800|}} 
 + 
 +Posizionarsi col mouse sulla feature nella Table of Contents, tasto destro Edit Features>​Start Editing. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-86.png?​800|}} 
 + 
 +Aprire la finestra Create Features con l’icona nella barra dell’Editing,​ posizionarsi sul nome della feature per attivare l’editing e scegliere Polygon, il cursore diverrà un crocino che serve per digitalizzare i limiti del poligono. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-87.png?​800|}} 
 + 
 +Disegnare i vertici e fare doppio clic per chiudere il poligono e completarlo. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-88.png?​800|}} 
 + 
 +In Editor salvare e chiudere l’editing. Nel caso l’acquisizione non sia spazialmente continua si disegneranno 
 +più poligoni. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-89.png?​800|}} 
 + 
 +===== Appendice 1 - Problematiche legate alla velocità del suono ===== 
 + 
 +==== 1.1 Importanza della velocità del suono ==== 
 + 
 +L'​accuratezza di un rilievo morfobatimetrico eseguito con un sistema multibeam dipende, oltre che dalla 
 +corretta istallazione della strumentazione,​ anche dalla nostra conoscenza della velocità del suono sia in 
 +prossimità dei trasduttori che lungo tutta la colonna d'​acqua. 
 + 
 +La misura della velocità del suono in prossimità dei trasduttori serve per la corretta formazione del fascio 
 +emesso dal multibeam e per una corretta ricezione del segnale (beam steering), mentre conoscere il profilo 
 +di velocità è fondamentale per poter ricostruire il reale percorso dell'​onda acustica nell'​acqua (ray tracing)( 
 +Beaudoin and Hughes Clarke, 2004). 
 + 
 +Errori nella determinazioni di tali velocità comportano errori sistematici nella profondità. In una situazione 
 +ideale entrambe le quantità sono misurate con una grande risoluzione spaziale e temporale in modo da 
 +poter render conto dei cambiamenti durante l'​acquisizione dei dati. 
 + 
 +==== 1.2 Ray-tracing ==== 
 + 
 +La velocità del suono dipende dalla temperatura,​ dalla salinità e dalla profondità (ovvero dalla pressione 
 +idrostatica) allo stesso tempo. Tuttavia si può in prima approssimazione considerare che la massa d'​acqua 
 +sia stratificata orizzontalmente e che la colonna d'​acqua si possa dunque segmentare in tratti a velocità del 
 +suono costante. 
 + 
 +Il cambio di velocità del suono tra i due strati determina una riflessione speculare dell'​onda all'​interno del 
 +primo strato e la rifrazione dell'​onda nel secondo strato secondo la legge di Snell-Descartes:​ 
 + 
 +**fixme** 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-90.png?​800|}} 
 + 
 +Figura 1-1. Rifrazione e riflessione di un'​onda piana dovuta al cambiamento di velocità del suono all'​interfaccia (da Lurton 2002). 
 + 
 +dove **fixme** e **fixme** sono rispettivamente l'​angolo di incidenza e di rifrazione, e **fixme** e **fixme** le velocità del suono nei due strati. Tale schematizzazione può essere applicata ad una serie di strati a velocità costante e può essere usata per descrivere il comportamento di un'​onda che si propaga in un mezzo a velocità non costante lungo la coordinata z (figura 2-2). 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-91.png?​800|}} 
 + 
 +Figura 1-2. Rifrazione di un'​onda acustica con un cambiamento discontinuo (sinistra) e continuo (destra) della velocità del suono con la profondità (da Lurton 2002). 
 + 
 +Grazie all'​acustica geometrica si può modellare il campo acustico come un insieme di percorsi o raggi (rays) 
 +che seguono i principi di base seguenti: 
 +  * la rifrazione della direzione di propagazione dovuta ai cambiamenti della velocità acustica in accordo con 
 +la legge di Snell-Descartes;​ 
 +  * si ha riflessione speculare alle interfacce;​ 
 +  * le perdite di intensità lungo i raggi sono dovute alla divergenza geometrica, all'​assorbimento lungo i raggi e alla riflessione alle interfacce. 
 + 
 +In generale, grazie ad algoritmi che si basano su questi semplici principi geometrici, è possibile ricostruire i percorsi acustici anche nel caso di variazioni di velocità molto complesse. Questi algoritmi sono detti anche 
 +algoritmi di //​ray-tracing//​ e servono a calcolare il percorso delle onde acustiche tenendo conto della 
 +stratificazione dell’acqua. 
 + 
 +==== 1.3 Problematiche sul delta del Po ==== 
 + 
 +Nel caso dei rilievi eseguiti in mare prossimità del delta del fiume Po a giugno 2013, si è riscontrata 
 +un'​estrema variabilità della velocità del suono dovuta all'​apporto di acqua dolce del fiume. Le condizioni 
 +erano tali, che nonostante la misura della velocità del suono in continuo (da 1 a 5 campionamenti al 
 +secondo) con a una sonda di velocità in prossimità dei trasduttori,​ e i ripetuti profili di velocità eseguiti i 
 +dati acquisiti presentano un errore evidente dovuto alla velocità del suono. 
 + 
 +In figura 1-3 sono riportati due profili di velocità acquisiti a distanza di dieci minuti uno dall'​altro. Entrambi i profili presentano un forte gradiente di velocità nel primo metro e mezzo di profondità evidenziando la presenza di uno strato di acqua dolce in superficie. Sebbene i due profili siano stati acquisiti a breve distanza spaziale e temporale si nota una grande variabilità e una diversa stratificazione. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-92-93.png?​800|}} 
 + 
 +Figura 1-3. Variabilità del profilo di velocità del suono i prossimità del canale principale (svp acquisiti a distanza di 13 minuti) 
 + 
 +Dal momento che gli errori dovuti alla rifrazione sono più grandi nelle parti esterne dello swath (beam 
 +laterali), si ha che lo swath ha una forma curva, o “smile”,​ (concava o convessa) dovuta alla errata velocità 
 +del suono. 
 + 
 +In figura 1-4 è riportata il grid batimetrico in prossimità dell'​uscita principale del Po di Pila che abbiamo 
 +visto negli esempi precedenti. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-94.png?​800|}} 
 + 
 +Figura 1-4. Grid batimetrico acquisito con il sistema multibeam Kongsberg EM2040D-C il 21 giugno 2013 in prosimità del Po di Pila. 
 + 
 +Nella figura successiva si vede un dettaglio di tale grid e una visualizzazione 2D di alcuni tracciati batimetrici consecutivi. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-96.png?​800|}} 
 + 
 +Figura 1-5. Visualizzazione 2D di sei survey lines consecutive acquisite il 21 giugno con il multibeam EM2040D-C in prossimità del Po di Pila. 
 + 
 +Si vede chiaramente che i profili batimetrici presentano un errore sulla velocità del suono dato che hanno 
 +una forma concova. 
 + 
 +==== 1.4 Correzione della velocità del suono in Caris Hips & Sips ==== 
 + 
 +Per correggere il problema del profilo della velocità del suono si può cercare di correggere i coefficienti di 
 +rifrazione applicandoli durante il processing e quindi procedere al re-ray-tracing,​ cioè al calcolo delle 
 +traiettorie delle onde acustiche tenendo conto dei nuovi valori di velocità del suono inseriti. 
 + 
 +1) Refraction Editor 
 + 
 +In Caris, dopo aver selezionato una linea si può aprire il Tools> Swath Editor> Refraction Editor (figura 1-6). 
 +Il Refraction Editor permette di applicare una correzione della velocità del suono ad una linea ad una certa 
 +profondità da definire manualmente (di default le correzioni vengono applicate a 1 m di profondità) . Si 
 +possono modificare i valori fino a che non si raggiunge la correzione desiderata. Tali coefficienti sono poi 
 +salvati. 
 + 
 +In figura 1-7a e 1-7b si può vedere la forma dello swath di una delle linee considerate in figura 1-5 senza 
 +prima e dopo la correzione della velocità del suono. 
 + 
 +Successivamente alle linee modificate si deve applicare nuovamente Merge (e quindi ricalcolare la BASE 
 +surface) avendo cura di applicare i nuovi coefficienti di rifrazione. 
 + 
 +In figura 1-8, infine, si può vedere il risultato della parziale correzione dei coefficienti di rifrazione nel caso dell’area del Delta del Po che avevamo considerato in precedenza: le prime tre linee a destra sono state 
 +corrette manualmente,​ mentre le altre linee non sono corrette. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-97.png?​800|}} 
 + 
 +Figura 1-6. Apertura del refraction editor. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-98.png?​800|}} 
 + 
 +Figura 1-7a. Refraction Editor – Aspetto dello swath prima della correzione dei coefficienti di rifrazione. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-99.png?​800|}} 
 + 
 +Figura 1-7b. Refraction Editor – Aspetto dello swath dopo la correzione dei coefficienti di rifrazione. 
 + 
 +{{:​batimetrielagunave:​image-100.png?​800|}}
  
-{{:​batimetrielagunave:g292.png?800|}}+Figura 1-8. Risultato della parziale correzione della velocità del suonole tre linee a sinistra sono corrette, mentre le altre a destra non lo sono.
  
-Con il tasto Add Day creare i giorni scegliendo la data  (giorno, mese, anno) dal calendariopoi premere  +Questa procedura di correzione richiede tempi molto lunghi ​dal momento che ogni linea va correttaremergiata senza che il risultato del processing sia visibile prima di aver ricalcolato la BASE Surface.
-INVIO e passare al giorno successivo, così per tutti i  giorni ​di rilievo (i giorni, espressi in calendario giuliano, saranno in realtà cartelle che conterranno le linee acquisite in nave importate in formato Caris) +
-  ​+
batimetrielagunave/protocolloprocessing.1383136556.txt.gz · Last modified: 2015/09/11 08:57 (external edit)